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La qualità del sonno in relazione all’ambiente


Come ogni anno, la fine dell’estate ci regala un momento di calma. Lo spazio delle vacanze rappresenta per molti un’opportunità per riposarsi e recuperare energie. Mi sembra quindi una bella occasione per parlare del tema del riposo e della qualità del nostro sonno, utilizzando la prospettiva e gli strumenti offerti dal Feng Shui.

La qualità del sonno

Quando il sonno è disturbato, irregolare, o addirittura quando arriviamo a problematiche d’insonnia siamo spesso portati ad intervenire sul nostro corpo, trascurando invece di occuparci del “contenitore” che lo avvolge in questo momento così delicato della giornata, la notte. I fattori di stress ambientali possono essere determinanti sulla qualità del sonno, soprattutto se si sommano a stress di altra origine (lavorativi, familiari, emotivi, etc.).
Una panoramica sull’evoluzione del concetto di “casa” può esserci utile per capire quanto la camera da letto abbia un valore profondo e antico – direi atavico – nella scala dei nostri bisogni quotidiani.
Ho affrontato questo tema anche in occasione del mio intervento al convegno di ScuolaTao - “L’arte del sonno” – dove questo argomento è stato osservato da tanti punti di vista, anche quello ambientale.

La caverna: un luogo per riposare

Prima di tutto è importante capire che il Feng Shui si è evoluto dalla necessità dell’uomo antico di comprendere come posizionarsi nell’ambiente per trarne massimo supporto.
Il primo esempio abitativo - nella storia dell’evoluzione della nostra specie - è stato la caverna, che nasce con il preciso scopo di riparare l’uomo durante la notte. La caverna era quindi prima di tutto un luogo dedicato al riposo, il primo esempio della contemporanea camera da letto!
Se osserviamo la forma di una caverna – molto simile a quella della tana di un mammifero – vediamo che ha una struttura estremamente contenitiva.
Da un lato è chiusa, trasmettendo così senso di protezione e sicurezza (perché da quel lato mai nessuno potrà disturbarci), e dal lato opposto è invece aperta, con visibilità e controllo sul territorio circostante. Un luogo perfetto in cui riposare sapendo di essere protetti e al contempo pronti a reagire in caso di pericolo dall’esterno.

L'evoluzione del concetto di abitazione

Inizialmente la caverna era esclusivamente utilizzata come luogo in cui dormire e al di fuori venivano svolte le attività giornaliere. Successivamente - di pari passo con lo sviluppo delle capacità tecniche dell’uomo - inizia ad essere utilizzata anche come ambiente in cui preparare e consumare i pasti protetti dagli agenti atmosferici.
Questo schema funzionale rimane immutato nel corso di gran parte della storia dell’uomo e si ripropone anche quando i nostri antenati iniziano a costruire i primi ripari contro terra e poi strutture abitative sempre più complesse.
Osservando i reperti archeologici vediamo che – quando possibile – l’uomo sceglieva esposizioni rivolte verso sud. Cosa aveva di fondamentale questo orientamento verso il sole? Garantiva al rifugio la massima esposizione solare e le migliori condizioni climatiche e luminose, indispensabili per la salubrità interna dell’ambiente.
L’area dedicata la riposo occupava la zona più interna del rifugio - rivolta verso nord – mentre quella dedicata alle funzioni a giorno (preparare i cibi) era rivolta verso sud.
Questo schema rimane sostanzialmente immutato fino al secolo scorso, periodo in cui l’uomo aumenta in maniera esponenziale le sue competenze tecniche e - con l’avvento dell’energia elettrica e del riscaldamento - inizia a costruire abitazioni rivolte in tutte le direzioni, diminuendo così il potenziale offerto dal naturale irraggiamento solare. L’uomo inizia a costruire “distaccandosi” dal contesto circostante...

Il ritorno alle nostre origini

Sono passati decenni di edilizia disumana e – come ogni processo che raggiunge il suo apice – fortunatamente (grazie anche all’aumento di visibilità della bioarchitettura) pian piano il mondo dell’abitare ha iniziato a riportare attenzione e restituire valore al bagaglio di esperienze dei nostri avi. In questo processo di riappropriazione delle nostre radici e del valore di progettare in accordo alle leggi della natura, il Feng Shui gioca un ruolo importante, anche se spesso poco conosciuto, soprattutto dai tecnici del settore.
Ritornando al nostro tema, vediamo come la camera da letto è il fulcro attorno al quale si è sviluppato il moderno concetto di abitazione.

Lo scambio di informazioni fra uomo e ambiente

Per comprendere l’importanza dei fattori ambientali sulla qualità del sonno, è fondamentale chiarire come avviene lo scambio delle informazioni fra uomo e spazio. L’ambiente comunica direttamente con il nostro istinto profondo – che abbiamo in comune con i mammiferi – che si occupa di vigilare sulla nostra incolumità, di salvaguardare la nostra salute, di renderci reattivi in caso di pericolo. E’ quindi connesso al nostro senso di sicurezza, fondamentale nella fase del sonno.
Quando riposiamo in posizioni che non trasmettono protezione, che hanno elementi di “pericolo” (come oggetti incombenti sul letto, oppure la porta troppo vicina alla testa del letto, etc.), il nostro istinto profondo attiva una reazione ormonale chiamata “Fight or Flight”, che mette in allerta il corpo, preparandolo all’azione. L’alterazione ormonale provocata da adrenalina e noradrenalina causa una disarmonia fisica che sollecita il corpo e diminuisce lo stato di rilassamento, fondamentale per riposare bene. Ecco quindi che al mattino ci svegliamo più stanchi e poco riposati. Quando a questo stress fisico di origine ambientale ne sommiamo altri (ad esempio stress lavorativi, emotivi, relazionali, etc.) il sistema facilmente manifesta il disequilibrio attraverso la comparsa di una patologia.
Ecco quindi che dormire bene, in condizioni ambientali che ci sostengano, deve essere una priorità in qualsiasi situazione abitativa!!
E tu come dormi?!
In questo periodo di vacanza prenditi un momento per osservare la tua camera da letto e appuntati cosa ti piace e cosa invece vorresti cambiare.
L’osservazione e soprattutto l’ascolto dei segnali che ci invia il corpo è il primo passo per prendere consapevolezza su come l’ambiente agisce quotidianamente su di noi.