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Le origini del Feng Shui


Il Feng Shui è una disciplina di origine cinese. Nasce più di 5000 anni fa per rispondere alla necessità dell’uomo di comprendere come meglio posizionarsi ed utilizzare il territorio per trarne massimo supporto.

Come molte delle grandi conoscenze antiche, anche il Feng Shui nasce sicuramente dalla necessità dell’uomo preistorico di capire come i cicli naturali e l’ambiente influenzavano la sua sopravvivenza quotidiana. Se immaginiamo per un momento di fare un tuffo nel passato e ritrovarci in mezzo alla natura in totale simbiosi e sotto l’azione di tutte le sue molteplici manifestazioni (pioggia, sole, vento, territori verdi o desertici, etc.) è facile intuire come per l’uomo preistorico fosse fondamentale conoscere la struttura del territorio e le sue caratteristiche, per muoversi o stanziarsi su di esso in modo da beneficiare delle caratteristiche dell’ambiente.

Inizialmente l’uomo viveva e dormiva nella natura. Gli agenti atmosferici erano i primi elementi che condizionavano fortemente la quotidianità: se pioveva o c’era troppo sole occorreva ripararsi nei rifugi offerti dalla natura; durante la notte ritrovarsi a dormire all’aperto implicava un grosso pericolo a causa dei possibili attacchi di animali predatori e degli effetti dei cambiamenti climatici.

Feng Shui: imparare dalla natura

L’uomo in maniera del tutto naturale iniziò quindi ad osservare come si comportavano gli animali, in particolare i mammiferi, la specie cui appartiene. Vide che i mammiferi si rifugiavano nelle tane, soprattutto durante la notte, quanto il sonno comporta un brusco abbassamento delle difese attive. Fu sicuramente facile capire che era più sicuro dormire al riparo piuttosto che in mezzo alla natura aperta.

Avvenne quindi che – per necessità di sopravvivenza – l’uomo preistorico iniziò a comportarsi come i suoi simili occupando i primi ripari naturali, le caverne. Dai reperti archeologici giunti fino a noi, probabilmente le più ambite furono le caverne rivolte a sud, dove l’esposizione costante al sole garantiva maggiore illuminazione, un ambiente più asciutto e quindi più salubre, un livello di temperatura più confortevole.

Come nasce il concetto di abitazione: la caverna

Possiamo considerare la caverna come una sorta di ‘prototipo’ del concetto di abitazione: la sua struttura – chiusa su di un lato (contro-terra) ed aperta sull’altro – consentiva di ricevere protezione e al contempo avere controllo sul territorio.
E’ dall’esperienza quotidiana di vivere in queste ‘tane primordiali’ che l’uomo sperimenta quello che diventerà uno dei principi di base del Feng Shui: la polarità Tartaruga-Fenice. In termini contemporanei possiamo tradurla nella capacità di un sito di garantire protezione e contenimento sul retro e apertura e visibilità sul fronte.

L’origine dei fondamenti del Feng Shui: le Scuole di Feng Shui

E’ da questa storia antica che hanno origine i primi fondamenti del Feng Shui che nel tempo si organizzano nei due corpus fondamentali della disciplina: la Scuola della Forma (che si occupa di analizzare gli aspetti connessi alla forma dello spazio) e la Scuola della Bussola (che si occupa degli aspetti temporali e delle direzioni, elementi collegati al movimento del sole).
A creare unione e coesione fra Forma e Bussola si inserisce la Scuola dei Trigrammi: a livello storico non è considerata una vera ‘scuola’, ma l’importanza delle informazioni fornite dalla lettura dei trigrammi su un sito abitativo, hanno portato a ritenerla propriamente una scuola.

Il Feng Shui: una disciplina senza limiti geografici e culturali

I principi del Feng Shui sono comuni a tutte le antiche tradizioni del mondo, non sono una prerogativa della sola cultura cinese. Questo dato ci conferma che la disciplina si fonda sulla struttura energetica dell’uomo che è una costante indipendente dall’area geografica considerata.

Anche sul nostro territorio, gli etruschi e poi i romani utilizzavano metodologie di analisi e osservazione della natura simili ai cinesi, per definire il miglior posizionamento di una città o di un sito abitativo.
Applicare il Feng Shui al contesto contemporaneo occidentale non significa quindi rifarsi a ‘qualcosa’ di estraneo alla nostra cultura, ma bensì ritornare alle radici della nostra storia recuperando un bagaglio di informazioni che nel tempo in occidente è andato perduto.

In questa prospettiva il Feng Shui ritorna alla sua essenza, si spoglia della superstizione e tradizione popolare cinese, si distacca dall’immagine di case riempite di mobili cinesi e fontanelle, e si offre a noi come strumento di analisi e interpretazione dell’ambiente.

Il Feng Shui nasce dall’interazione dell’uomo nella natura

E’ facile intuire come il Feng Shui nasca dall’osservazione diretta della natura e dei suoi cicli, dall’interazione dell’uomo con l’ambiente, dall’ascolto degli stati fisici ed emotivi scatenati dalle particolari condizioni ambientali.
Vediamo quindi che il Feng Shui non è qualcosa di astratto cui affidarsi per fede o per dogma, ma è una disciplina che si fonda sull’analisi e la sperimentazione concreta dell’uomo nel suo habitat. Ed è per questo che è importante non considerarlo come uno stile di arredamento o una pratica per abbellire la casa nel tentativo di renderla più gradevole.
Sottolineo questo aspetto perché frequentemente pubblicazioni e riviste promuovono una visione molto riduttiva della disciplina e assai distante dalla realtà di chi la utilizza a livello professionale.
Il Feng Shui ha lo scopo di indicarci gli interventi indispensabili per trasformare il nostro spazio abitativo e lavorativo adattandolo alle nostre necessità profonde, sia pratiche ma al contempo anche psicologiche.

Lo studio, la sperimentazione concreta dei principi del Feng Shui attraverso la pratica diretta su casi abitativi e lavorativi, un approccio disincantato ed estraneo ai dogmi, le mie esperienze formative in ambiti apparentemente distanti dall’abitare mi hanno guidato nella creazione del Metodo SpazioUmano, un metodo di lavoro che unisce i principi del Feng Shui all’Architettura, alla Psicologia Ambientale, alla Naturopatia e alle Neuroscienze consentendo di ottenere una nuova prospettiva con cui osservare lo spazio che ci circonda nella sua meravigliosa complessità.