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Come scegliere i colori negli ambienti?


Scegliamo i colori spesso credendo di seguire il gusto personale, oppure la moda del momento, o i consigli di un tecnico che ci affianca. Ma in realtà la scelta che stiamo realizzando e’ sempre guidata da un sentire interno più profondo, inconsapevole, che risponde attraverso il colore a bisogni sommersi, o a squilibri e disfunzionalità non riconosciuti (ogni aspetto ha sempre il suo lato in luce e quello in ombra).

Il codice nascosto dei colori

Il colore è quindi capace di raccontare o di nascondere delle emozioni; comprendere il suo codice significa intraprendere un viaggio nelle sue connessioni analogico-simboliche.
Ad esempio, dove veniva utilizzato il blu nell’antichità, dove viene usato ora, che cosa significa, cosa significa avere un’avversione per il blu, cosa significa avere un’attrazione per il blu?
Entrare in questo livello di comprensione del colore, consente di accompagnare la persona a contattare aspetti profondi di sé, bisogni emotivi spesso inconsapevoli.

Per far questo affrontiamo il colore dalla sua evoluzione storica, dove e come veniva utilizzato nelle antiche culture, come i colori primari, secondari e terziari venivano interpretati dagli antichi e come sono collegati alla medicina.

Utilizzare il colore come strumento generatore di benessere significa occuparsi di come agisce anche a livello fisico sulla persona, come influenza le risposte del suo sistema nervoso, la parte simpatica e quella parasimpatica che rispondono agli stimoli ambientali, e di come questo a sua volta abbia un impatto profondo sulla psiche e sulle emozioni.

Quello fra colore e persona è un canale di comunicazione a doppio senso: da una parte il soggetto sceglie inconsapevolmente determinati colori perchè rispondono alla modalità – all’assetto psico-fisico – con cui affronta la quotidianità. Dall’altra parte i colori all’interno degli ambienti hanno la capacità di modificare l’assetto della persona, e quindi di dirigerla verso un cambiamento positivo, una trasformazione orientata a un maggiore benessere.

Il Total White

Consideriamo per esempio un ambiente bianco, e capiamo di cosa ci parla.

Il bianco è associato alla luce, è il colore delle nuvole, della neve ed è capace di stimolare un forte senso di pulizia interiore, di ricerca di ordine interno, di chiarezza, di concentrazione.
Il bianco appartiene alla categoria dei colori freddi ed è quindi un colore calmante, abbassa il ritmo respiratorio e la pressione del sangue.

A livello emozionale, spesso quando sentiamo il bisogno di una stanza bianca, è perché stiamo attraversando un processo di rinnovamento interiore, di riorganizzazione emozionale, di pulizia, di necessità fare chiarezza sui processi in corso.

Come tutti i fenomeni, anche il bianco ha il suo aspetto “ombra”, depotenziante. Quando diventa l’unico colore – in quello che per anni è stato uno degli stili di gran moda, il Total White – produce atmosfere freddissime, dove tutto si blocca, il corpo si contrae, si irrigidisce, come a creare energeticamente una corazza invisibile sulla pelle della persona, raccontandoci un conflitto in corso sulla tematica dei confini, sul “cosa tengo” e “cosa lascio andare” (quando contraggo il corpo trattengo dentro di me, fisicamente ed emozionalmente).
Persone disponibili al Total White dentro casa stanno proiettando nel mondo esterno una dinamica emozionale interna che parla di controllo sullo spazio: una stanza tutta bianca è un luogo dove ogni dettaglio è visibile, ogni elemento che si sposta e si muove è iper-riconoscibile.
Facilmente sono persone che somatizzano sulla pelle (psoriasi, eritemi, arrossamenti) o sull’intestino grasso (stipsi), raccontando di una difficoltà ad entrare in relazione con i processi del “lasciare andare” ma al contempo anche di “entrare in relazione” con l’esterno.

Conoscendo queste connessioni, possiamo aiutare i nostri clienti a intraprendere un processo di consapevolizzazione, di comprensione di come lo spazio parla di tematiche profonde che li riguardano.

Come equilibrare questa situazione?
Introducendo toni di colore delicatissimi e caldi, e accompagnando la persona a prendere consapevolezza che quello che agisce sullo spazio non è altro che una dinamica che si muove a livello interiore, spesso inconscio. Da qui si attiva il processo di cambiamento, che parte dallo spazio (il fuori) per entrare in risonanza con l’interno (la persona).

La scelta colore: il cliente protagonista

Questo approccio consente di mettere il soggetto al centro del progetto, facendolo protagonista, per consentirgli di realizzare delle scelte consapevoli sul suo spazio di vita, per aiutarlo a riconoscere i suoi bisogni emozionali, fisici e spirituali e sostenerli attraverso l’ambiente di cui si circonda.

La scelta di un colore porta con sé tanti messaggi; un colore in un ambiente ha un grande significato che perdura nel tempo, che influenza la quotidianità di chi utilizza quel luogo e – se ben valutato – può diventare un evento di healing terapeutico, di sostegno, di integrazione.

Uno degli obiettivi che accompagna questa visione sul colore è portare il cliente a diventare più responsabile delle scelte che fa insieme al professionista che lo segue, prendendo coscienza di come le scelte che fa sullo spazio possono accompagnarlo nel suo percorso di crescita personale.

Il colore può essere utilizzato con un approccio evolutivo e di sostegno alla persona, grazie ai suoi aspetti simbolici e di frequenza

Un viaggio in una prospettiva che può modificare profondamente la visione di tutti coloro che si occupano di colore!

Parleremo in modo molto approfondito di questi temi al corso monografico: “IL COLORE: SIMBOLOGIA E INTERPRETAZIONE”. Richiedici tutte le informazioni sul corso, scrivi a: formazione@spazioumano.com