Vai al contenuto

La natura entra negli spazi lavorativi: dialogo fra Architettura, Feng Shui e Neuroscienze


Siamo in un momento storico che ricorderemo a lungo e con l’augurio che porti a nuove consapevolezze. Fra i tanti controversi aspetti che stiamo affrontando nel nostro quotidiano, il totale divieto di uscire all’aperto – anche solo per una passeggiata in natura – sta facendo riflettere tanti.

Chi si ritrova a vivere in abitazioni con un giardino o a contatto con la natura è in questa fase storica considerato un privilegiato!
Sono questi momenti estremi che ci donano l’opportunità di mettere in discussione scelte e priorità, andando a connetterci con i bisogni più profondi, come il contatto con la Natura.

Abituati a vivere in città e metropoli, abbiamo perso di vista che la Natura ha un ruolo chiave per il nostro benessere.
Siamo persone, ma in primis siamo mammiferi, e ciò che ci rende oggi “uomini contemporanei” è il risultato di millenni di evoluzione della nostra specie in fusione con l’ambiente naturale.
E’ proprio questo il tema che approfondiremo: la Natura, la sua capacità di influenzare il nostro stato psico-fisico, in un dialogo fra architettura, Feng Shui e neuroscienze partendo dall’osservare come l’architettura contemporanea sta accogliendo gli imput della ricerca scientifica e di quella olistica.

La Natura: un equilibratore della nostra salute

Vi sarà sicuramente capitato di arrivare alla fine di una intensa giornata di lavoro con la testa carica di pensieri, pesante, come se un macinio vi schiacciasse le spalle, e poi siete andati a fare una passeggiata nel parco o in collina e questa sgradevole sensazione si è gradualmente alleggerita, è scomparsa!!
Questo è il potentissimo effetto della natura nell’aiutarci a superare i momenti di stress e riportare il corpo ad uno stato di equilibrio.
Ma come avviene tutto questo? Vediamo una delle principali teorie neuroscientifiche.

La natura ci aiuta ad aumentare la concentrazione

Rachel e Stephen Kaplan - psicologi, professori all’Università del Michigan, specializzati in psicologia ambientale – fin dal 1970 iniziarono a studiare gli effetti della natura sull’uomo e nel 1980 diedero vita alla Attention Restoration Theory (ART), sostenendo che la capacità di concentrazione di una persona aumenta dopo aver passato del tempo immersa nella natura o anche semplicemente osservando delle scene di soggetti naturali.

Questa teoria si basa sul fatto che quando siamo concentrati in maniera prolungata su un’attività (ad esempio al computer, piuttosto che nell’interazione continua con i colleghi, etc.) c’è un aumento della fatica mentale (anche chiamata stress), a cui corrisponde un aumento della frequenza cardiaca e della pressione del sangue, unite a una diminuzione della conduttività della pelle, elementi quest’ultimi misurabili scientificamente.
Il lavoro di ricerca dei Kaplan ha influenzato una generazione di psicologi ambientali e anche il mondo del design attento e sensibile a questo importante tema della salute.

I Kaplan hanno dimostrato che le persone che lavorano in uffici che si affacciano su contesti naturali – o che presentano elementi di natura internamente ai loro spazi – hanno la capacità di lavorare con un tono emotivo più felice e di essere più in salute.
Traducendo tutto questo in termini concreti, possiamo dire che un primo elemento da tenere in considerazione è cercare uno spazio di lavoro che affaccia su un contesto verde, la natura “vera” è la fonte primaria che innesca questa sinergia virtuosa con il nostro sistema psico-fisico.
In secondo battuta, si può integrare la natura all’interno del contesto lavorativo attraverso piante o superfici verdi. Più l’intervento richiama al contesto naturale, più la sua azione sarà efficace.

La natura nella prospettiva del Feng Shui

Nel Feng Shui è l’energia Legno che rappresenta la forza della natura in crescita, sintetizzata nell’immagine dell’albero che si sviluppa verso l’alto. L’energia Legno a livello fisico regola tutti gli stati di tensione muscolare, ed è da questo che discende il suo effetto rilassante e distensivo.

All’energia Legno è associato il colore verde che rimanda all’idea di natura e che a livello simbolico parla della necessità di “prendersi il proprio spazio di movimento” fisico ma anche mentale.

E’ quindi un archetipo collegato alla creatività, abbassa i livelli di competizione fra le persone (siamo mammiferi e riconosciamo nel verde la presenza di una natura ricca, con risorse disponibili in abbondanza, dove non occorre combattere per la sopravvivenza), e predispone quindi il soggetto a un assetto emotivo performante.

Sono numerose le aziende nel mondo che iniziano ad utilizzare concretamente questi concetti, tanto da tradurli all’interno dei loro spazi, dove le menti creative lavorano immerse nella natura. Vediamone alcune insieme.

La natura entra negli spazi lavorativi

Nel 2013 la Google ha inaugurato la nuova sede di Dublino progettata dallo studio Evolution Desgin, realizzando alcune aree dell’azienda che ricreano l’effetto di una vera e propria foresta per stimolare la creatività e allo stesso tempo rendere lo spazio di lavoro un luogo dove promuovere le relazioni, lo scambio e aumentare la qualità lavorativa.

Nel 2016 la nuova sede della LinkedIn in Germania - progettata dallo studio Il Prisma – ha introdotto la natura negli spazi di lavoro.

Nel 2017 lo studio i29 interior architects ha progettato alcuni open-office nella sede della Schouw in Olanda. La Schouw è un’azienda che aiuta le imprese alimentari ad automatizzare la pianificazione delle risorse. La natura è protagonista e scandisce lo spazio di lavoro.

L’anno scorso, in Germania, è stata inaugurata la nuova sede della Schaeffler un’azienda specializzata in sistemi di automazione. Anche qui, grazie al contributo dello studio Evolution Desgin, il richiamo all’immersione nella natura diventa tema di progetto con esiti molto interessanti.

Questi sono solo alcuni stimoli per iniziare ad osservare con nuove prospettive i nostri spazi di lavoro.